Cerchiamo notizie di… (in aggiornamento)

17 agosto 2023

Nei prossimi volumi de “I pionieri del football ponentino” vorremmo narrare non solo la “storia”, ma anche le storie, le più disparate e avvincenti, legate ai primi protagonisti del pallone nostrano. Cerchiamo pertanto notizie di giocatori, allenatori, dirigenti e altre figure che hanno vissuto gli albori del calcio provinciale.

Sei un discendente di uno dei personaggi sottoelencati? Hai dati anagrafici, documentazione scritta e/o fotografica inerente a uno di questi? Contattaci: sanrepedia@gmail.com.

NominativoRuoloAnniScopri di più
Sebastiano AcquaroneGiocatore’30Leggi qui
Rinaldo AgneseGiocatore’20/’30Leggi qui
Giuseppe AlbiosiGiocatore’30Leggi qui
Vittorio AllariaGiocatore’10Leggi qui
Francesco AllavenaGiocatore’20/’30Leggi qui
Roggero AmeglioGiocatore’10/’20Leggi qui
Vittorio AmorettiGiocatore’30Leggi qui
Adolfo AndersonGiocatore’10Leggi qui
Luigi AnfossiGiocatore’10Leggi qui
Luigi AngeliGiocatore’30Leggi qui
Costantino ArleoGiocatore’10Leggi qui
Théobald AumassonDirigente’10Leggi qui
Giacomo BallaucoGiocatore’30Leggi qui
Aldo BiancheriGiocatore’20/’30Leggi qui
Elio BiancheriGiocatore’20/’30Leggi qui
Emilio BiancheriGiocatore’20/’30Leggi qui
Giuseppe BiancheriGiocatore’20/’30Leggi qui
Ivano BianchiGiocatore’20/’30Leggi qui
Cesare BongiovanniGiocatore’30Leggi qui
Settimo BonoDirigente’00Leggi qui
Angelo BottaGiocatore’10Leggi qui
Giulio BroglioGiocatore’10/’20Leggi qui
Giuseppe BruschiDirigente’20Leggi qui
Agostino CarboneGiocatore’10/’20Leggi qui
Giacomo CarboneGiocatore’10/’20Leggi qui
Guido CasaGiocatore’30Leggi qui
Sergio ColettiGiocatore’30/’40Leggi qui
Pietro ColomboGiocatore’20Leggi qui
Carlo CombaGiocatore’20Leggi qui
Nino CoppoGiocatore’20Leggi qui
Riccardo CornalbaGiocatore’20/’30Leggi qui
Gino CorradiGiocatore’20Leggi qui
Alfredo CremieuxDirigente’00/’10/’20Leggi qui
Luigi CremieuxGiocatore’10Leggi qui
Alessandro De VeronicoGiocatore’10Leggi qui
Alberto DebraudGiocatore’10Leggi qui
Carlo DebraudGiocatore’10Leggi qui
Mario DienaGiocatore’20/’30Leggi qui
Ernesto FarinaGiocatore’10Leggi qui
Felice FicoGiocatore’30Leggi qui
Francesco FocaGiocatore’30Leggi qui
Francesco FormagginiGiocatore’10Leggi qui
Paolo GalloGiocatore’20/’30Leggi qui
Giacomo GarganoGiocatore’20Leggi qui
Giuseppe GarzoglioGiocatore’10/’20Leggi qui
Giovanni GasciariniGiocatore’10Leggi qui
Gigi GastaldiGiocatore’10/’20Leggi qui
Giuseppe GiacobbeGiocatore’30Leggi qui
Luigi GibelliGiocatore’20/’30Leggi qui
Renato GiribaldiGiocatore’30Leggi qui
Costanzo GolinelliGiocatore’20/’30Leggi qui
Dino (o Gino) GorleroGiocatore’30Leggi qui
Egidio GragnaniGiocatore’20/’30Leggi qui
Vito GragnaniGiocatore’20/’30Leggi qui
Italo GrossoGiocatore’20/’30Leggi qui
Carlo GrueGiocatore’20/’30Leggi qui
Pietro GuerzoniGiocatore’10Leggi qui
Francesco LaffiGiocatore’20/’30Leggi qui
Vincenzo LanteriGiocatore’10Leggi qui
Enrico LausGiocatore’10Leggi qui
Fiorentino LeonardiDirigente’00Leggi qui
Carlo LoquiGiocatore’20/’30Leggi qui
Ettore MarmoGiocatore’30Leggi qui
Attilio MartiniGiocatore’30Leggi qui
Luigi MinutoGiocatore’30Leggi qui
Ernesto ModenaGiocatore’20/30Leggi qui
Giacomo MolinariGiocatore’20Leggi qui
Paolo MontolivoGiocatore’20/’30Leggi qui
Orazio MorenoGiocatore’20Leggi qui
Virgilio MorenoGiocatore’10/’20Leggi qui
Adolfo MoroGiocatore’10Leggi qui
Giovanni MussoGiocatore’10Leggi qui
Paolo NattaGiocatore’20/’30Leggi qui
Emilio “Milin” PanizziGiocatore’10/’20Leggi qui
Giuseppe “Pipin” PanizziGiocatore’10/’20Leggi qui
Mario PanizziGiocatore’10/’20Leggi qui
Giovanni ParodiGiocatore’10Leggi qui
Villy PasqualiGiocatore’20/’30Leggi qui
Attilio PedemonteDirigente’00Leggi qui
Lino PerronaGiocatore’20Leggi qui
Luigi Piana Giocatore’30Leggi qui
Camillo PicconeGiocatore’10Leggi qui
Dante PicconeGiocatore’10/’20Leggi qui
Dario PolleroGiocatore’20/’30Leggi qui
Giacomo PolleroGiocatore’20Leggi qui
Carlo PontiGiocatore’10Leggi qui
Ettore RenacciGiocatore’20/’30Leggi qui
Pietro RisciarGiocatore’10/’30Leggi qui
Renato RizziGiocatore’30Leggi qui
Eugenio RodriguezGiocatore/dirig.’20Leggi qui
Attilio RosbellGiocatore’10Leggi qui
Ercole RosengaGiocatore’10Leggi qui
Vittorio RosengaGiocatore’10Leggi qui
Gino RossiGiocatore’30Leggi qui
Giuseppe SagliettoGiocatore’20/’30Leggi qui
Leo Franco SclocchiniDirigente/giorn.’20/’40Leggi qui
Giovanni SemigliaGiocatore’10Leggi qui
Paolo SivieroGiocatore’20/’30Leggi qui
Piero TaggiascoGiocatore’10/’20Leggi qui
Damiano TostoGiocatore’20/’30Leggi qui
Antonio VassalloGiocatore’10/’20/’30Leggi qui
Pippo VivaldiGiocatore’20Leggi qui
Giovanni ZanniGiocatore’20Leggi qui
Diego ZirioGiocatore’30Leggi qui
Gino ZoliGiocatore’10/’20Leggi qui

Cerchiamo notizie di Emilio Panizzi (I)

17 agosto 2023

«A dieci anni, i ragazzi sanremaschi – nei carruggi della Pigna, nella vetusta piazza Sardi e in tutti i meandri “marinenghi” – giocano coi “picchetti”: racchette rozze, tagliate nel legno, le quali battono e rimandano dure palle di cotone.

Probabilmente Milin Panizzi avrà fatto come i suoi coetanei, distinguendosi magari nel primato delle rotture di vetri. Oppure suscitando gli improperi e le minacce di “Steva u’ luna”, il segaligno bottaio, il quale avendo il laboratorio – se non erro – a capo della storica piazza, imbestialiva furibondo allorché un pallone sbarazzino rovesciava violentemente il pentolino della “pastetta” in cottura! Buscandole con fervore, insomma, se invece di battere e ribattere sull’analisi logica, preferiva farlo sulle palle di cotone».

Nell’introvabile opuscolo biografico edito a Cuneo nel 1931 e intitolato, senza enfasi, “Milin Panizzi”, l’autore Leo Franco Sclocchini riversò tutta la sua devota e nostalgica ammirazione per il «campione giovinetto» del pallone (nelle sue varie declinazioni) matuziano.

Nato a Sanremo il 6 febbraio 1894, l’infante Emilio (questo il suo nome di battesimo) crebbe scalpitando fra i labirintici caruggi della città. «Smilzo e pieno di coraggio», fra i coetanei si procurò ben presto la «fama [sportiva] di falloso ed esuberante», di «testolina calda, più da meridionale che da ligure», pervasa da un’innata «mania di strafare».

Fu proprio la sua sfrontatezza a portarlo, poco più che quindicenne (nell’agosto 1909), al centro di una piazza Sardi gremita da «tutta Sanremo e da buona parte della colonia balneare». Di fronte al “matettu”, sostenuto da uno sparuto manipolo di fedelissimi, l’acclamatissima e favoritissima quadriglia capitanata dall’“anziano” Emilio “Milotu” Bonsignore. L’unica, fra le tante chiamate in causa, ad accettare la sfida.

Tuttavia l’esito, sorprendentemente (per tutti tranne che per il suo mentore, “Petrin u’ longu”, al secolo Pietro Salvo, «dominatore nel pallone a bracciale»), gli arrise: forte di una «battuta elegante e poderosa» e di un «ricaccio tutto impeto», l’enfant prodige s’impose all’attenzione del grande pubblico, inaugurando col botto una carriera quindicennale.

Mancò l’acuto tricolore solo per meri demeriti strategici («ebbe il torto di non confidare sempre negli stessi uomini quali compagni di quadriglia») e per la sfavorevole congiuntura storica (che lo spedì al fronte, prima su quello italiano e poi su quello macedone, nel pieno della sua maturità agonistica): fermato in semifinale nel 1920 e nel 1923, nel triangolare decisivo nel 1914 e nel 1922 e in finale nel 1915, nell’immaginario popolare rimase sempre un «signore nella lealtà di vita e di gara», vincitore dunque morale anche quando non effettivo.

«Mentre le artiglierie tuonano contro l’alato nemico, tranquillamente, in attesa di veder colpito a morte qualche sinistro avvoltoio, le invio il saluto più affettuoso». Così Milin relazionava il direttore dell’“Eco” dalle zone di guerra il 17 marzo 1917. In Macedonia ebbe modo conseguire un platonico ma significativo successo, «il lancio della bomba a mano vinto su tutti i rappresentanti degli eserciti alleati»; sul Piave, forse tradito dal «garibaldinismo del suo temperamento», subì una grave intossicazione da gas asfissianti che lo tenne per mesi in un letto d’ospedale.

La sua ripresa agonistica, gradualissima a partire dal 1919, fu interpuntata da qualche défaillance e dagli impegni lavorativi (Società Italo Americana pel Petrolio) e politici (nazionalista dal 1920, partecipò quale camicia azzurra alla marcia su Roma), sì, ma anche impreziosita dal primato «italiano e, perché no, mondiale» di battuta (ottenuto ad Asti nell’agosto 1920 scagliando il pallonetto di gomma di 180 grammi a 87,5 metri di distanza!).

Il talento sferistico di Milin, spesso, si trasferì (in prestito) dalla gomma al cuoio, in nome di un’interdisciplinarità comune all’epoca. Le statistiche parziali offerteci dai giornali dell’epoca rilevano la presenza di “Panizzi I” sui campi di calcio per almeno diciannove volte, anche se non sempre la corrispondenza con Emilio risulta incontrovertibilmente verificabile.

La prima fu nel 7 gennaio 1912 con la maglia neroazzurra dell’Ausonia (da portiere nel successo contro la “St. George’s United” per quattro a due), l’ultima dovrebbe risalire al 5 novembre 1922 con la divisa biancoazzurra della Sanremese (da terzino nella vittoriosa amichevole in terra francese contro l’Association Sportive de Cannes).

Fra i pionieri del football ponentino, Milin fu con buona probabilità il più vincente: alzò la coppa del primo, anonimo torneo sanremese (con l’Ausonia nel 1912), la Coppa Sghirla (con la Sanremese nel 1920) e, forse, anche la Coppa Locatelli (ancora con l’U.S.S. nel 1922. Non figura tuttavia in maniera chiara nelle istantanee di gruppo della manifestazione, al contrario del fratello minore Pipin e del dottor Giuseppe Panizzi, capitano); trionfò in quindici delle diciannove partite presumibilmente disputate; in quattro fu capitano (fra queste, anche la presunta première della Sanremese il 15 giugno 1919 contro lo Sport Club Ventimiglia); andò tre volte a segno (con l’Alassio l’11 dicembre 1921, poi due volte nell’esordio assoluto dei matuziani in un campionato F.I.G.C., quello di Terza Categoria della provincia di Porto Maurizio, contro la Juventus Nova Bordighera, piegata per cinque a quattro nella giornata inaugurale del 22 marzo 1922); giocò portiere (con Ausonia e Sanremo F.B.C. nel 1912 e con la Sanremese nel 1920), terzino (col Sanremo F.B.C. nel 1919 e con la Sanremese nel 1919, 1920 e 1922), interno o mezz’ala (con la Sanremese nel 1921 e 1922) e perfino centravanti (ancora con la Sanremese nel 1921).

«Condottiero tecnico e morale, […] seppe imporsi per il suo fermo contegno e per la potenza del suo gioco», sentenziò Sclocchini.

Costretto da «esigenze d’ufficio» al trasferimento definitivo a Genova nella seconda metà degli anni ‘20, si accasò alla locale società sportiva Cristoforo Colombo.

A Sanremo tornò soltanto sporadicamente, in villeggiatura, prima dell’ultimo viaggio che ebbe inizio il 3 marzo 1961: fu una morte serena, la sua, giunta nella piena e dolce consapevolezza dell’esaurimento della parabola esistenziale.

Solo pochi giorni prima, il 28 febbraio, aveva inviato alla direzione dell’“Eco” un assegno per assicurarsi un abbonamento: «Sul tramonto della vita desidero leggere, conoscere che cosa è rimasto, sopravvissuto della mia Sanremo! Sanremo, forse, dopo quello della mamma, è il più grande amore! Quant’ero felice quando trionfavo nel suo nome sui campi di pallone elastico italiani ed esteri! Perché scrivere oggi così poco del “pallone a pugno” che è stato, e lo sarebbe ancora, se coltivato, lo sport più amato, più sentito, più giocato dai veri sanremesi d’ogni condizione e ceto sociale? Oh… potesse parlare piazza Sardi, rivivere quelle partite domenicali allorquando tutta Sanremo (sportiva e non) accorreva alla “marina” per godersi un pomeriggio di vera e pura gioia! Purtroppo oggi c’è il calcio, che ha rovinato quasi tutti gli sport».

Da “I pionieri del football ponentino” di Gerson Maceri.

Carriera calcistica in fase di ricostruzione.

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Cerchiamo notizie di Villy Pasquali

16 agosto 2023

In questo scatto l’omaggio a Villy Pasquali nel giardino “Medaglie d’oro sanremesi”.

Villy Pasquali

Nato a Pistoia il 10 febbraio 1914

Morto a Brijestovo, Montenegro, il 10 novembre 1943

Ruolo: avanti

StagioneSquadraCat.Pres.Reti
1929/30Giov. Catt. Antoniana BordigheraULIC1
1930/31O.N.D. BordigheraULIC73
1931/32U.S. Bordighera
Liceo Ginnasio Sanremo
1932/33U.S. SanremeseII Div.
Fascio Giov. di comb. Sanremo84
Liceo Ginnasio Sanremo11
1933/34U.S. SanremeseII Div.62
U.S. Sanremese riserveIII Div.1
Fascio Giov. di comb. Sanremo
1934/35U.S. SanremeseI Div.
U.S. Sanremese riserveIII Div.
1935/36U.S. Sanremese riserveII Div.
Nuclei Univ. Fasc. Sanremo
1936/37U.S. Sanremese riserveI Div.
Tutti i dati sono da considerarsi incompleti.

Note: si era laureato in medicina a Torino nel 1939 e tre anni dopo era stato chiamato alle armi. Mobilitato in Dalmazia con un reggimento di artiglieria alpina della “Taurinense”, dopo l’8 settembre 1943 si unì ai partigiani che diedero vita alla Divisione “Garibaldi”, partecipando con i suoi artiglieri a numerose azioni contro i tedeschi.

Di seguito la motivazione della medaglia d’oro: “Pasquali Villy, n. 1914 Pistoia. Tenente cpl. veterinario, Div. “‘Garibaldi”. Ufficiale veterinario di una grande unità dislocata oltremare, all’atto
dell’armistizio, fedele al proprio dovere di soldato, si univa alle eroiche file di coloro che avevano preferito
la dura e pericolosa vita della guerriglia alla umiliante resa al tedesco.

Assunto volontariamente il comando di una compagnia di artiglieri trasformatisi in fanti, li guidava più volte al combattimento facendo rifulgere le sue splendide doti di combattente. Durante un attacco ad un forte presidio nemico, incurante dell’intensa reazione avversaria, si ergeva con fierezza alla testa dei propri uomini.

Visto cadere un mitragliere lo sostituiva all’arma continuando il fuoco contro un pezzo anticarro tedesco; fatto segno al tiro concentrato di armi automatiche nemiche non desisteva all’azione, restando sul posto anche quando l’arma, più volte colpita, era resa inservibile.

Sempre presente ove più aspro appariva il compito, durante una successiva azione, mentre con i suoi uomini formava una insormontabile barriera al nemico incalzante, stroncato dal fuoco nemico, immolava la sua giovinezza sul campo di battaglia. Nikic – Cekanie – Brijestovo (Montenegro), 9 settembre – 17 settembre – 10 novembre 1943»

Da “Anpi.it” e “Patria indipendente” del 21 ottobre 2017.

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Cerchiamo notizie di Fiorentino Leonardi

16 agosto 2023

Il 5 luglio 1903 si ebbe la primissima apparizione, sulle cronache sanremesi, del termine “football”. Il “merito” è da ascrivere, al solito, al “Pensiero”, cassa di risonanza di un’inedita iniziativa del presidente del Velo-Sport Sanremese Fiorentino Leonardi (nella foto).
«Mercé la solerzia» del celebre ed eccentrico sportsman, infatti, «si sta inaugurando una sezione di foot-ball nel recinto del Velodromo, e numerosi sono già gli iscritti, compresi vari membri della colonia inglese, ove questo genere di sport è in gran voga».
Sul concreto avvio dell’attività e sugli eventuali, relativi sviluppi, purtroppo, la stampa non fornì ulteriori delucidazioni.

Fiorentino Leonardi fu anche tra i primissimi soci dell’Unione Sportiva Sanremese, già nel giugno 1904.

Da “I pionieri del football ponentino” e “Riviera dei Fiori e Costa Azzurra nel pallone” di Gerson Maceri.

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Cerchiamo notizie di Alfredo Cremieux

16 agosto 2023

Alfredo Cremieux (11 ottobre 1887 – 2 giugno 1948) fu eletto a più riprese, a partire dal 1909, consigliere dell’Unione Sportiva Sanremese.
Nel 1912 – breve inciso – legò il suo nome anche alla Società Ginnastica “Sanremo” di recente costituzione, divenendone membro della commissione esecutiva.

Da “I pionieri del football ponentino” di Gerson Maceri.

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