Partita storica: 1940, Sanremese-Palermo 2-1

Sanremese-Palermo fu l’ultima partita fra i cadetti dei biancoazzurri (16 giugno 1940). La guerra era appena scoppiata e le due squadre sicuramente avevano altro a cui pensare così come i tifosi ( il Palermo era già salvo, la Sanremese già retrocessa ). Ma la Lega decise di far giocare l’inutile match ugualmente. L’Eco della Riviera dedicò all’evento un titolo senza fantasia ( Sanremese-Palermo 2-1 ) e raccontò con agghiacciante consapevolezza cosa rappresentò quella partita. “E’ finito finalmente il calvario della Sanremese…

 

Anche l’ultima partita del torneo, che non a torto abbiamo classificato inutile, è passata alla storia. E di calcio non si parlerà più per un bel pezzo. La Sanremese ha concluso la sua triste odissea, che non ha certo riscontro nella vita del già glorioso sodalizio, con una vittoria senza importanza, conquistata attraverso un incontro spesso arruffato e confuso, in cui malgrado l’impegno profuso da parecchi atleti non si è mai raggiunto un livello tecnico degno di menzione. Qualche azione sporadica non basta, infatti, a cancellare l’impressione poco benigna che ha lasciato la partita di ieri che è stata, ne più nè meno, come tante altre che si sono avute in queste domeniche al “Littorio”. Partita da fine stagione: è detto tutto. Però, a peggiorare soprattutto l’interesse e la bellezza della partita, fra le altre cause ha concorso anche quella delle formazioni rimaneggiatissime. Date uno sguardo allo schieramento della Sanremese e troverete un lecci a guardia della rete, un Bianco tratto dalle file dei ragazzi; due novità assolute e quindi rimaneggiamento delle linee. Lecci che, come tutti sanno, ha ormai ricoperto tutti i ruoli possibili, è ritornato al suo antico posto pur dopo parecchio tempo di inattività sotto quella veste. Arrangiamenti degli ultimi momenti. Il peggio, però, è toccato al Palermo, che da una settimana, dopo cioè dopo la batosta di Padova, girovagava per l’Italia Settentrionale ed ha perduto, durante il viaggio, qualche elemento perchè richiamato alle armi. La comitiva palermitana è giunta a Sanremo con dieci uomini fra i quali, però, c’erano due portieri. All’ultimo momento, così, la tartassata unità siciliana, che aveva già con sè dei giovani, per giocare con tutti gli undici effettivi, ha dovuto allineare anche l’allenatore, il quarantunenne Negri che è ritornato al centro della linea d’attacco dopo ben dieci anni di assoluta assenza dalle prove agonistiche. E siccome per l’allenatore nessuno aveva pensato, egli ha giuocato, fra l’altro, con delle scarpe da podista. Il bello è che se qualche altro atleta fosse stato richiamato era nientemeno intenzionato a giocare un nostro collega giornalista che seguiva la squadra da Palermo. Fatte questa premesse, si può facilmente intuire quale sia stato il gioco espresso da entrambe le squadre. Non si può dire che siano mancate assolutamente azioni degne di nota: ma quelle si contano sulle dita di una mano come si sono potute contare, ieri, le persone presenti al campo. Ad occhio e croce non c’erano ieri tra gradinata e tribuna nemmeno cinquanta persone; e le paganti erano una cifra ancora più insignificante. Un vero e proprio primato passivo crediamo mai battuto su nessun campo della nazionale B. Ma più o meno questo desolante vuoto degli spalti lo si poteva prevedere e non ha nemmeno più fatto impressione. E poi si trattatva del’ultima partita, sulla quale v’è ben poco da dire. La vittoria è andata alla squadra meno confusionaria che ha saputo sfruttare due, fra le tantissime occasioni che le si sono presentate. Di pericoli ne ha passati infatti più la porta palermitana”. Con i cannoni che rombavano vicinissimi alla città, sul confine con la Francia, la Sanremese concluse con il Palermo la sua avventura nella Serie cadetta con i goal di Martini II e Ventimiglia ( Negri per i siciliani).

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